Project Description

Il Comune di Fagnano Olona in qualità di ente capofila del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) “Parco Medio Olona (PMO) ha affidato allo Studio Majone l’incarico di ‘Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, direzione lavori e studio idrologico-idraulico generale relativi agli interventi di riqualificazione e rinaturazione delle sponde con rimozione di opere nei comuni del PLIS Medio Olona’.

Gli interventi da realizzare, definiti al termine di valutazioni idrauliche e di sopralluoghi che hanno permesso di evidenziare le criticità del tratto di Olona che interessa i Comuni del Plis, sono mirati alla rinaturazione delle sponde e alla riqualificazione ambientale del fiume Olona e delle sue pertinenze, obiettivo che si è cercato di raggiungere impiegando, ove possibile, tecniche di ingegneria naturalistica. Si è proposto di utilizzare tali tecniche sulle sponde del corso d’acqua, interessate da fenomeni erosivi esercitati dalla corrente, rispondendo al duplice obiettivo di rinaturalizzare il fiume, rendendolo fruibile da un punto di vista paesaggistico, e di metterlo in sicurezza rispetto ai fenomeni erosivi.

In particolare gli interventi progettati e successivamente realizzati sono i seguenti:

  1. Difesa di sponda, per uno sviluppo totale di 105 m nei tratti dove si è evidenziata erosione, mediante l’impiego di palificate vive a parete doppia.

Trattasi di una struttura realizzata mediante incastellatura di pali in legno di castagno disposti alternativamente in senso longitudinale e trasversale;  l’altezza della palificata è di circa 1.5 m e la larghezza di 2.0 m; inoltre il fronte della struttura ha una pendenza rispetto alla verticale di circa 30° al fine di garantire la miglior crescita delle fascine vive di salice poste all’interno delle camere.

Tali strutture ben si inseriscono in ambito fluviale sia dal punto di vista paesaggistico, perché vengono realizzate utilizzando materiali naturali e vegetazione autoctona, sia dal punto di vista ambientale in quanto l’alternanza di correnti e traversi in legname permette di ricavare spazi vuoti da riempire con inerti di grosse dimensioni, ricavando in tal modo delle nicchie nella parte sommersa per la fauna ittica.

  1. Realizzazione della difesa in massi naturali in corrispondenza delle 2 nuove passerelle realizzate nell’ambito dell’appalto dei lavori di “Rinaturazione delle sponde in corrispondenza del sistema naturale di depurazione delle acque di sfioro da reti fognarie”.

Trattasi di un intervento localizzato con lo scopo di proteggere le spalle degli attraversamenti da eventuali erosioni di sponda, in particolare sotto all’impalcato dove la vegetazione non riesce a svilupparsi

La scogliera, di sviluppo totale pari a circa 50 m, è costituita da massi naturali di roccia sana compatta e non geliva, di forma prismatica (piattoni) di spessore 0.50/0.60 m, di peso minimo 500 kg, posizionati su geotessuto. Il paramento è stato realizzato con inclinazione pari a 2:3 e larghezza in sommità pari a 1 m, mentre la fondazione della scogliera è profonda 1 m sotto la linea di talweg.

  1. Risagomatura dell’alveo mediante la ridistribuzione del materiale in esubero a tombamento di locali bassure in prossimità della diramazione dell’asta del fiume, nel punto in cui si origina il di-ramatore di Solbiate, dove si era creata una vasta zona di deposito di materiale detritico.
  1. Rinaturazione delle scogliere esistenti per uno sviluppo totale di 150 m a monte del ponte della provinciale per Marnate, in parte in destra ed in parte in sinistra idraulica. L’intervento è stato realizzato in un primo tempo con l’intasamento degli interstizi presenti tra i massi che costituiscono la scogliera con terreno agrario di buona qualità, l’intera sponda è stata poi ricoperta con uno strato di 30 cm di spessore di terreno vegetale vagliato e rastrellato per eliminare impurità di pezzatura superiore 3 mm; la rinaturazione è stata quindi completata con l’infissione, superiore a 80 cm, di talee a salice in numero pari a 3/mq con una lunghezza della talea maggiore di 1.80 m, ad una altezza dal fondo dell’alveo pari a circa 0.6 m sulle sponde. Per garantire un maggior inerbimento, si è provveduto ad un’ulteriore aspersione di una miscela formata da acqua, miscuglio di sementi di specie erbacee selezionate e idonee al sito, concime organico, collanti e sostanze miglioratrici del terreno, il tutto distribuito sull’intera superficie dell’intervento mediante la tecnica dell’idrosemina potenziata
  1. n. 2 Rampe di risalita per l’ittiofauna in massi in prossimità dei dislivelli del fondo alveo che provocavano l’interruzione della continuità longitudinale fisica e biologica del fiume. Tali opere assolvono l’importante funzione di consentire all’ittiofauna il superamento di tali ostacoli evitandone l’estinzione e la limitazione della biodiversità; tra le tipologie di passaggi artificiali per l’ittiofauna, le rampe in massi rappresentano la struttura antropica che meglio si inserisce nell’ambiente, ricostituendone una “naturalità” persa a causa dell’inserimento delle soglie di fondo. La struttura è costituita da massi (non gelivi, di forma e dimensione irregolare) di diametro minimo pari a 0.6 m, da immorsare in un sottofondo di calcestruzzo magro dello spessore di 20 cm. Uno strato di ghiaia di cava, dello spessore di circa 10 cm, ha consentito l’inserimento ambientale della struttura.

La prima rampa permette il superamento di un salto di circa 1.1 m  in una lunghezza di 20 m con pendenza del fondo della rampa del 5.5%, la seconda permette il superamento di un salto di circa 0.5 m in una lunghezza di 10 m con pendenza del fondo della rampa del 5%.

In tutti i tratti di intervento si è provveduto anche alla sfalcio della vegetazione arbustiva ed arborea presente sulle sponde del fiume.